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In questo contesto, nel quale il paziente diventa un attore fondamentale che deve essere direttamente coinvolto nella valutazione del proprio esito di salute, la sfida per chi si occupa della formazione del medico è quella di supportarlo non soltanto nell’acquisizione di nuove conoscenze cliniche, ma di promuovere anche la padronanza di competenze relazionali che rispondano alle richieste e aspettative del paziente nell’ambiente dove si svolge la cura. Partendo quindi dal bisogno del paziente, Devital, Provider Ecm con oltre 20 anni di esperienza nell’aggiornamento del professionista della salute, ha ricostruito i tre momenti salienti del processo esperienziale durante il percorso di cura: awareness, empowerment ed engagement.
Di fronte a una diagnosi o una progressione di malattia, il paziente ha bisogno di acquisire una nuova “consapevolezza di sé” attraverso la comprensione della propria patologia e il riconoscimento delle emozioni e sensazioni che essa genera.
Il “potenziamento di sé”, concetto di fondamentale importanza per le malattie croniche, è un processo attraverso il quale le persone acquisiscono un maggior controllo sulle decisioni e azioni che riguardano la propria salute.
Il coinvolgimento del paziente si caratterizza per un’adesione sia razionale sia emotiva alla strategia terapeutica proposta e si manifesta con una “gestione di sé” che testimonia il proprio impegno a contribuire al risultato di cura.
“In base a un attento ascolto delle esigenze del paziente – spiega Veronica Johow, Business Development Manager di Devital – abbiamo sviluppato dei format didattici altamente interattivi, capaci di stimolare nel medico un approccio comunicazionale finalizzato a riconoscere, valorizzare e rispondere adeguatamente a chi ha bisogno di cure. Il nostro impegno – prosegue Johow – è quello di integrare la prospettiva del paziente nella formazione del medico, promuovendo così un comportamento empatico e uno stile comunicativo capace di supportare la persona in cura”.
“Ascolto, sostegno, disponibilità ed empatia sono alcuni degli ‘strumenti relazionali’ che il medico può utilizzare per favorire uno scambio bidirezionale e attivare i processi di awareness, empowerment ed engagement del paziente – afferma Ivano Boscardini, Docente di Comunicazione al C.R.E.M.S., Università Cattaneo. Conseguentemente – continua Boscardini – tra le attività mirate a ottenere il miglior esito di salute non possono mancare gli interventi finalizzati a sensibilizzare e formare i professionisti sanitari e il team di cura sugli aspetti che riguardano il processo esperienziale del paziente”.
Il ruolo fondamentale della relazione empatica medico-paziente come “strumento di cura”, confermato da numerosi studi scientifici, è stato ormai riconosciuto anche a livello legislativo e disciplinato nel gennaio 2018 dalla Legge 219 – Art.1:
Purtroppo, in una realtà dove il medico spesso è costretto a gestire la visita in pochi minuti, il vuoto formativo sugli aspetti di comunicazione medico-paziente rappresenta un’ulteriore barriera alla costruzione di efficaci alleanze terapeutiche.
In risposta a questa sfida, negli ultimi tre anni, Devital ha consolidato un innovativo approccio che coniuga l’apprendimento “classico” di nuove conoscenze cliniche con la promozione di soft skill professionali. Una persona coinvolta nelle proprie cure è non solo più aderente alle prescrizioni mediche, ma anche più consapevole della propria diagnosi, capace di attivarsi in modo corretto ai primi segni e sintomi della malattia, di mettersi in contatto con il medico tempestivamente e di fruire dei servizi sanitari offerti dal sistema in modo più efficace.
Nel contesto della Medicina Basata sul Valore, è quindi imprescindibile che il professionista della salute conosca la malattia anche attraverso il vissuto del malato.
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