Lo scenario terapeutico della leucemia linfatica cronica (LLC), nel setting dei pazienti treatment-naive o con malattia recidiva-refrattaria (R/R), è andato incontro, negli ultimi anni, ad un rapido cambiamento. In Italia, nell’ambito della LLC R/R l’agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha accordato la rimborsabilità per gli inibitori delle Bruton-chinasi (ibrutinib), di BCL-2 (venetoclax), e di PI3K (idelalisib). Dal dicembre 2019 AIFA ha poi concesso la rimborsabilità per il primo regime terapeutico chemo-free somministrato per un periodo fisso: una associazione di venetoclax (V) per un tempo fisso di 24 mesi e rituximab (R) per 6 mesi. Questa combinazione è in grado di generare un importante livello di riduzione della malattia minima residua (MRD) che si traduce in un prolungamento del tempo di sopravvivenza libera da malattia in tutte le categorie di pazienti, anche quelli con caratteristiche biologiche sfavorevoli. L’aggiornamento (ASH 2020) dei dati dello studio Murano, il trial di fase 3 che ha validato il trattamento a durata fissa con venetoclax e rituximab nei pazienti con malattia R/R, dopo 5 anni di follow-up ne conferma l’efficacia nel tempo.
Pertanto, il clinico oggi si trova davanti ad un bivio che lo porterà a scegliere per pazienti con LLC e malattia R/R un trattamento continuativo con ibrutinib o una terapia a termine con VR. La scelta, in assenza di studi clinici che confrontino head-to-head i differenti approcci, è generalmente indicata dalla presenza di specifiche comorbidità, precedente terapia, profilo biologico, scelta del paziente e controllo dei costi.
L’evento scientifico si propone di discutere nel dettaglio la possibilità di realizzare un approccio personalizzato attraverso la presentazione di esperienze cliniche paradigmatici di differenti condizioni legate al paziente e alla terapia ricevuta in prima linea. Un focus su una serie di unmet clinical needs verrà fatto da esperti di patologia.